Nell'angusto mio luogo,
ove bimbo correvo
anelando il ritorno
della secca estate
che recava sull'aia
un vociare festoso
e nei campi la stoppia e i rovi
e negli alberi i nidi,
mi trovo con i libri
solingo, appartato,
e penso al domani
nero ed incerto.
Della guerra crudele,
dai Balcani all'Africa
fino al Giappone lontano,
a quando la fine?
Conosco chi è morto
sui campi di guerra;
eran miei amici
più grandi, alquanto di me!
La Patria li ha chiamati!
Cos'è la Patria
che chiama a morire?
Non certo è l'Italia
ma il mondo intero
che assieme al Duce e al Re
suicidarsi vuole
pazzescamente.
Ville Febbraio 1943